venerdì 30 settembre 2011

Tutta colpa di Andrea Greco

"Nada ao mundo fui feito sem esperanca"
(Vinicius De Moraes)



Era un pomeriggio che preludeva alla buona stagione, eravamo sotto la pensilina di collegamento tra un padiglione e l'altro della fiera di Busto Arsizio, nota come Malpensa Fiere, un’americanata venuta male tra le maglie della Brianza . Lui e i suoi amici sembravano personaggi presi in prestito da West Side Story, si erano piazzati a semicerchio tra l'aria umida e il caldo della loro passione. Ostentavano una saggezza e molti pensieri non comuni tra i giovani, specialmente tra quelli, e ce ne sono troppi, che presumono il loro essere artisti. Hanno accennato all'iniziativa con la leggerezza di chi parla di cose normali. Invece si accennava a qualcosa di molto speciale: un’asta per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla fibrosi cistica.
Mi ha convinto la certezza di aver capito che Andrea è uno che ci mette il cuore, merce rara in questi amari tempi. Dopotutto non poteva che essere così, fa il pittore di sensazioni espresse, espanse e certe. Pensa e vive come dipinge, cioè intensamente.
Fibrosi cistica. Solo il nome fa paura, suona come una condanna feroce, una pena amara e pesantemente dolorosa. Andrea ha la colpa di avermi fatto avvicinare alla conoscenza di questa feroce bestia avversaria dell’uomo, per cercare di capire, dare una piccola mano. Perché a volte é meglio non sapere, è comodo ignorare.
E poi ha la colpa di avermi portato in una avventura che non è possibile vivere con distacco: o ci credi davvero o il tuo sorriso di circostanza sbatte contro le speranze di chi soffre e diventi uno dei tanti che si vestono da benefattori per il solo desiderio di essere chiamati così.
Perciò non voglio dire cosa mi aspetto da chi ci sarà per l' asta benefica del 29 ottobre. So solo che per colpa di Andrea andrò a rispolverare ogni possibile energia, anche quelle sistemate in un angolo, quelle che vengono fuori quando senti che non puoi startene fermo, che non è giusto stare fermi, senti che tocca a te.
Gli artisti hanno un’anima diversa, sono certo. Ci sono sempre stati: nelle guerre, nelle vittorie, tra le carestie, nella storia delle gioie dei popoli e delle loro amarezze. Ci sono anche qui. E il modo migliore per ringraziarli è fare come loro. Dare. E basta, senza aggiungere altro.
Agli organizzatori dico grazie. 
Ad Andrea ripeto che é tutta colpa sua. 

                                                                                              Giorgio Barassi
                                                                                       battitore dell'asta benefica
                                                                                    

RICCARDO GAVAZZI